Roberto Bartolini4 Settembre 20246min12851

Nuovi mais a taglia bassa: più amido, fibra più digeribile e non allettano

smart corn

Si chiama Smart Corn e rappresenta la vera rivoluzione nel mondo del mais, firmata Bayer. Dopo anni di ricerca e di selezione nasce una nuova famiglia di ibridi di mais, Preceon-Smart Corn System, che hanno un’altezza inferiore del 30% rispetto agli ibridi tradizionali.

A sinistra l’ibrido Smart Corn a taglia bassa e a destra un ibrido tradizionale di taglia normale, nell’azienda agricola Squassabia Giovanni Battista di Sustinente (Mantova)

Un nuovo sistema colturale

Ma non si tratta solo di un nuovo tipo di ibrido. Con Preceon, Bayer intende proporre all’agricoltore un ‘’crop system’’, cioè un sistema colturale che comprende:

  • i nuovi ibridi ‘Smart Corn’;
  • la prescrizione di semina personalizzata dopo l’analisi degli appezzamenti con il supporto di Climate Fieldview (densità ottimale e mappa di semina);
  • il supporto digitale per valutare l’andamento della coltura nel corso di tutto il ciclo colturale.

Infatti i risultati che si vedono in campo e in stalla si ottengono solo combinando tutti gli elementi del sistema.

Aumenta la densità di semina

La taglia ridotta degli ibridi Smart Corn, per la minore distanza tra i nodi, porta ad avere nel trinciato meno stocco, che è la parte della pianta del mais in cui sono contenute le fibre meno assimilabili dalla vacca, e inoltre consente una maggiore densità di semina (in media 13 semi iniziali al metro quadro).

Sopra l’ibrido Smart Corn ad alto investimento (13 semi al metro quadro); sotto l’ibrido tradizionale DKC 7084 (a 8 semi al metro quadro)

La raccolta dei due mais a metà agosto, per trinciato, ha dato i seguenti risultati: Smart Corn ha prodotto 697,98 ql/ha, mentre DKC 7084 ha prodotto 611,50 ql/ha. Ma avere più spighe in campo significa ottenere una maggiore percentuale di amido. Inoltre lo Smat Corn ha un metabolismo rallentato, cioè la spiga matura ma la pianta resta “giovane”, permettendo quindi una finestra di trinciatura molto più ampia.

Una delle caratteristiche degli ibridi Smart Corn è di mantenere la pianta giovane, con apparato fogliare verdissimo, anche quando le spighe sono pronte per la trinciatura.

Apparato radicale profondo

Di fronte ai cambiamenti climatici attuali, un’altra caratteristica fondamentale è l’apparato radicale degli ibridi Smart Corn che si sviluppa in profondità, consentendo alla pianta una gestione ottimale dell’acqua e un ancoraggio più stabile al terreno.

Oltre ai test effettuati dall’Università del Sacro Cuore di Piacenza, da alcuni anni Bayer testa gli ibridi Smart Corn in pieno campo presso aziende agricolo-zootecniche, in particolare con due mais, il DKC7236 SC e l’EX7210 (nome provvisorio), confrontati con i mais tradizionali. La vendita ufficiale di questi nuovi ibridi Smart Corn inizierà nella campagna 2025.

I test in pieno campo

Gli agricoltori che nella fase pre-commerciale hanno già avuto modo di seminare e raccogliere gli ibridi Smart Corn sottolineano che avere un mais con le caratteristiche sopra indicate consente di avere un insilato nel complesso più digeribile. Se a questo si somma una maggiore presenza di amido, la food efficiency della razione aumenta notevolmente. «Quest’anno – dice un agricoltore – siamo stati colpiti da diversi episodi di vento forte, e mentre il mais convenzionale è allettato in diversi punti, lo Smart Corn è stato in piedi. È un mais che io definisco inallettabile».

Con densità di semina così elevate, qualcuno potrebbe pensare che il ristagno di umidità a livello del suolo possa portare allo sviluppo di funghi e quindi di micotossine. Ma non è così: nessuno degli agricoltori che nella fase pre-commerciale hanno seminato Smart Corn ha registrato livelli superiori rispetto al mais convenzionale.

Il dato che colpisce di più riguarda la produttività delle vacche, circa il 6% in più di produzione di latte nelle mandrie alimentate con lo Smart Corn rispetto al convenzionale. Ma anche un aumento della produzione di biogas, stimabile in un +10% di KWh per ettaro.

La garanzia di raccogliere

In conclusione, con gli ibridi Smart Corn di Bayer prima di tutto si ha la garanzia di produrre sempre, anche con andamenti climatici avversi, perché le piante non allettano. Inoltre, grazie al fatto che le piante non invecchiano mantenendosi sempre verdi e vitali, la finestra utile per la trinciatura si allarga notevolmente rispetto agli ibridi tradizionali.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • Leonardo

    4 Settembre 2024 at 5:26 pm

    Ok da trinciato, ma da granella?

    Rispondi

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