Diserbo di precisione, la strada da fare è ancora lunga

diserbo di precisione

Uno degli obiettivi dell’Unione europea, ma anche degli agricoltori, è ridurre l’uso della chimica e, nonostante la frenata di alcuni mesi fa su obiettivi non raggiungibili nei tempi che erano stati stabiliti, la strada è segnata e non si torna indietro. Dunque è più che mai opportuno provare in campo tutto ciò che la moderna tecnologia ci mette a disposizione per coniugare produttività a sostenibilità. Il progetto “Precision Weed” dell’Università di Milano, in partnership con Condifesa Lombardia Nord-Est e due aziende agricole, nasce proprio dalla necessità di sperimentare il diserbo di precisione con l’obiettivo di una distribuzione sito-specifica dei prodotti chimici, in base alla consistenza effettiva della flora infestante negli appezzamenti.

La sperimentazione, effettuata nel 2023 e ripetuta quest’anno presso l’azienda Angelo Menozzi di Landriano (Pavia), ha previsto le seguenti quattro fasi:

  1. Due tecniche di monitoraggio del grado di infestazione attraverso l’uso del drone oppure di sensori montati su telai portati da un trattore.
  2. Analisi delle immagini che rappresentano il grado di infestazione e creazione della mappa di infestazione dell’appezzamento.
  3. Realizzazione delle mappe di prescrizione per una irrorazione del diserbo sito-specifica.
  4. Trattamento in campo con irroratrice Kverneland iXter B 16 abbinata a botte anteriore iXtra con 48 ugelli, dotata di sistema di apertura-chiusura indipendente.

Prototipo di telaio multi sensore che porta dei bracci che montano una camera RGB, che acquisisce immagini a colori ad alta risoluzione, camera multispettrale e camera iperspettrale per immagini bidimensionali.

Mappe di infestazione realizzate dal drone in due momenti diversi (11 e 18 maggio) a due altezze diverse dal suolo 40 e 60 metri.

Mappe di infestazione e di prescrizione

Una volta acquisite le immagini, occorre creare delle mappe di infestazione, con un processamento di ciò che è stato acquisito dal drone o dai sensori prossimali. Successivamente bisogna predisporre delle mappe di prescrizione che siano leggibili da parte del computer di bordo del trattore.

Mappa di prescrizione. Il colore verde individua le zone dove si effettuerà il trattamento, mentre nelle zone rosse il trattamento non verrà eseguito.
diserbo di precisione
Per il trattamento di post emergenza è stata utilizzata una miscela di Tembotrione (2,25 l/ha) e Nicosulfuron (1,5 l/ha).
diserbo di precisione
La miscela è stata applicata con una distribuzione sito-specifica in funzione della mappa di prescrizione letta dalla botte Kverneland, attrezzatura messa disposizione della ditta Servizi&Qualità di Lodi.

Il diserbo di precisione è una tecnica promettente

Il diserbo di precisione è una tecnica indispensabile per limitare l’uso della chimica in agricoltura, quindi è necessario continuare nelle sperimentazioni, con l’obiettivo di mettere a punto cantieri e sistemi di gestione dei dati a portata di agricoltore. Al momento, infatti, i passaggi operativi sono ancora molto lunghi e complessi e non mancano diversi interrogativi a cui i ricercatori dovranno rispondere. Ci auguriamo che queste sperimentazioni trovino continuità di finanziamento e che la sinergia tra chi fa ricerca e chi costruisce sistemi e attrezzature possa semplificare i vari passaggi.

Rimane il fatto però che, di fronte a tutte le innovazioni tecnologiche, informatiche e agronomiche messe a disposizione della campagna, l’agricoltore non può essere lasciato solo nell’implementarle in campo e non si può certo pensare che tutti possano permettersi la consulenza di un agronomo. Quindi, se lo Stato non programma di destinare fondi specifici per finanziare una rete di consulenza territoriale all’agricoltore fatta di professionisti appositamente formati, le innovazioni come il diserbo di precisione non potranno mai raggiungere la maggior parte delle aziende agricole italiane, con buona pace dei miliardi della nuova Pac e del Pnrr.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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